MULA – in dialogo con le nostre radici
Un’esperienza di pratica dedicata all’esplorazione del corpo attraverso il contatto con la Terra e il respiro.
Mula in sanscrito significa radice, base, fondamento.
Vuole essere un invito a coltivare le nostre radici interne, a risiedere ed abitare la nostra dimora interiore a partire da una salda connessione con il reale.
Ci accompagneranno altre due parole sanscrite: pāda e kūrma.
Pāda significa principalmente piede ma può anche significare sostegno, piedistallo, pilastro.
Kūrma è la tartaruga, simbolo non solo dei sensi che si ritraggono (come gli arti della tartaruga) ma viene anche spesso utilizzato per richiamare ai punti di appoggio e a tutto ciò che sorregge…esattamente quello che fanno i nostri piedi.
Tuttavia il radicamento non ha a che fare solo con i piedi.
Inizia dai piedi, ma poi c’è tutto il corpo, l’emozione, il pensiero, l’accettazione di sè e del mondo.
La forza e la stabilità del sostegno producono equilibrio non solo nel corpo fisico ma anche nel nostro corpo mentale, quella postura che trasforma anche il nostro modo di stare nell’esperienza della Vita.
Radicamento e radici sono parole un po’ inflazionate e, per questo, è necessario farne esperienza reale.
Il radicamento ha a che fare con tutto l’Essere.
E soprattutto ha a che fare con il corpo, con il “sentito” più che con il “pensato”.
Impareremo a ritrovare il contatto della base, della terra, dei piedi, delle nostre radici.
Sperimenteremo i piedi e la terra come punto di partenza per un percorso evolutivo, un dialogo che attraverso il respiro e la forza di gravità ci mostra la via per espanderci verso l’alto e diventare strumento di connessione.
L’evento avrà luogo Domenica 18 Maggio a Firenze, con Martina.
Un’ intera giornata, in un gruppo raccolto (massimo 8 partecipanti), per permetterci un’esperienza intima e profonda.
Il valore di questo evento esclusivo è di 99€.
La quota comprende tutte le pratiche studiate per questa tematica e anche il pranzo vegetariano, che abbiamo pensato di organizzare in loco come ulteriore momento di condivisione e per non disperdere l’energia della giornata.